lunedì 7 maggio 2012

Luce

Le Corbusier affermava:

" l'architettura non è altro che un gioco sapiente, rigoroso e magnifico, dei volumi assemblati nella luce ".

Quando questa mattina il sole all'improvviso ha scavallato la montagna di fronte alle mie finestre il concetto è parso diventar materia, sezione aurea di luce e meraviglia.
Non mi è sembrato ci potesse esser nulla di più architettonico che il fiore che la luce stava trasformando in magia. Perché non esiste rapporto matematico, curva geometrica o formula chimica che possa trasformare la semplicità in perfezione. Basta poco per rendere buona una giornata, ma tanta grazia è davvero poco o è il tutto che dovrebbe bastare all'anima? A volte non è giusto accontentarsi, forse dovremmo solo capire quanta bellezza può esserci in una rifrazione composta della luce e riempircene il cuore. Come quando s' infila il naso in una corolla incredibilmente profumata e non si vorrebbe mai smettere di respirarne il profumo.

Per iniziare meglio quello che dobbiamo fare.

Poi il sole gira e tutto torna meravigliosamente normale, perché è ora d'andare, e perché è proprio la normalità a rendere speciale anche un raggio di sole su una phalenopsis in primavera.

L'unico rammarico quello di non aver potuto catturare il meraviglioso attimo con la sapienza che avrebbe meritato...





2 commenti:

  1. la phalenopsis splende di luce propria... ma concordo, il sole la rende magica ❤...

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    1. È per me sempre fonte di meraviglia come la natura possa essere incredibilmente perfetta. A volte si vorrebbe protrarre all'infinito un attimo. Sia colore, profumo, materia o luce.
      Ma per fortuna non è possibile :)

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