" l'architettura non è altro che un gioco sapiente, rigoroso e magnifico, dei volumi assemblati nella luce ".
Quando questa mattina il sole all'improvviso ha scavallato la montagna di fronte alle mie finestre il concetto è parso diventar materia, sezione aurea di luce e meraviglia.
Non mi è sembrato ci potesse esser nulla di più architettonico che il fiore che la luce stava trasformando in magia. Perché non esiste rapporto matematico, curva geometrica o formula chimica che possa trasformare la semplicità in perfezione. Basta poco per rendere buona una giornata, ma tanta grazia è davvero poco o è il tutto che dovrebbe bastare all'anima? A volte non è giusto accontentarsi, forse dovremmo solo capire quanta bellezza può esserci in una rifrazione composta della luce e riempircene il cuore. Come quando s' infila il naso in una corolla incredibilmente profumata e non si vorrebbe mai smettere di respirarne il profumo.
Per iniziare meglio quello che dobbiamo fare.
Poi il sole gira e tutto torna meravigliosamente normale, perché è ora d'andare, e perché è proprio la normalità a rendere speciale anche un raggio di sole su una phalenopsis in primavera.
L'unico rammarico quello di non aver potuto catturare il meraviglioso attimo con la sapienza che avrebbe meritato...
la phalenopsis splende di luce propria... ma concordo, il sole la rende magica ❤...
RispondiEliminaÈ per me sempre fonte di meraviglia come la natura possa essere incredibilmente perfetta. A volte si vorrebbe protrarre all'infinito un attimo. Sia colore, profumo, materia o luce.
EliminaMa per fortuna non è possibile :)